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Come dotarsi di un contingency plan
Autore: redazione

In un precedente articolo abbiamo descritto alcuni rischi che un’azienda corre quando non pianifica correttamente il fabbisogno di energia o non ha preventivamente elaborato un piano d’azione adeguato per la gestione delle emergenze.

Abbiamo anche accennato ai vantaggi derivanti dalla consapevolezza delle logiche della pianificazione.

L’attuale contesto di tensione sulle forniture ha portato traumaticamente a galla tutte le problematiche legate al rischio di rimanere senza fornitura. Ma questo non è l’unico riflesso negativo.

Da oltre un anno, infatti, si stanno vivendo anche le conseguenze operative dei continui aumenti del  costo delle diverse fonti di energia. Alcuni turni di produzione hanno subito un drastico stop o comunque un serio ridimensionamento.

Non tutte le aziende possono però permettersi di giocare continuamente in difesa per troppo tempo.

Questo scenario rende più che mai necessario dotarsi di un contingency plan.

Restare senza energia elettrica

In questo articolo, vogliamo riprendere il tema partendo dalla domanda più urgente: che cosa succede a un’azienda quando viene improvvisamente a mancare l’alimentazione elettrica necessaria a svolgere tutte le attività previste nei processi produttivi?

Stiamo vivendo un periodo di incertezza senza precedenti, in cui “incidenti” di questo tipo sono sempre più frequenti. Ma la logica di mettere al sicuro i processi (anche solo con un piano di recovery per mantenere inalterate le temperature nella produzione chimica e farmaceutica) sarebbe dovuta rientrare già da tempo nelle attività di risk management.

Perché allora stiamo vedendo che molte realtà produttive risultano tutt’ora impreparate?

I pericoli che si corrono, in mancanza di precauzioni ben studiate, sono altissimi, a partire da quelli economici e di immagine.

E se i primi, in alcuni casi, possono essere faticosamente recuperati, per i secondi spesso non c’è rimedio, specialmente quando costringono l’azienda alla gestione della crisi della comunicazione, oppure quando spingono i clienti a passare a un nuovo partner senza preavviso.

La nostra riflessione si concentra quindi su cosa intendiamo esattamente per pianificazione come scelta strategica e come metterla in atto.

Non solo al fine di gestire i rischi e mantenere il processo produttivo sotto controllo in casi estremi, ma soprattutto come driver per generare una maggiore consapevolezza  della prevenzione in tutti i ruoli aziendali.

Non si dovrebbe più correre dietro alle emergenze, dato che ormai molte di queste si possono prevedere e gestire per tempo.

Di cosa parliamo quando diciamo contingency plan?

Quando si parla di “contingency plan” ci si riferisce proprio a una pianificazione predisposta a monte delle necessità e di tutte le variabili di rischio.

Ma in che cosa consiste esattamente?

Un contingency plan è un piano d’azione condiviso da tutte le funzioni aziendali coinvolte nei processi produttivi, volto a preservare la continuità del business, anche durante le emergenze, ma non solo.

Si comincia con un elenco ordinato e ragionato delle problematiche da affrontare e di come farlo.

La funzione del contingency plan non si esaurisce però solo nella previsione degli eventi improvvisi.

Infatti, questa pianificazione analizza in ogni aspetto critico, operativo e strategico, anche le operazioni di routine, per evitare che si arrivi a sospendere le attività a causa di aspetti ben più banali di un evento eccezionale non presi in considerazione.

Di conseguenza, il documento deve contenere tutti gli interventi e le azioni precauzionali prestabilite che permettano di prevenire o risolvere in tempi brevi tutte le tipologie di crisi individuate. Anche quella economica legata ai costi di fornitura.

Non è affatto fuori luogo procedere, almeno all’inizio, con un’attività guidata di brainstorming.

Naturalmente, ogni azione deve essere individuata in condivisione tra tutte le funzioni aziendali e studiata con l’esperienza del partner fornitore delle soluzioni energetiche, perché solo insieme si può trovare il più efficace livello di risposta atteso in tutte le casistiche previste.

E’ un tema di dialogo commerciale in una dimensione di coinvolgimento e fidelizzazione, nella logica win-win.

Possedere un contingency plan permette ai manager di un’azienda di disporre di un piano concreto e attuabile, scaturito da questo brainstorming analitico.

Ossia, di farsi trovare adeguatamente preparati in qualsiasi situazione, avendo stabilito chi fa cosa, evitando così l’interruzione delle attività e tutti i danni che ne conseguono.

E qui si torna alla funzione del risk management.

Con un contingency plan in campo, nessuna emergenza o imprevisto legati alla mancanza di energia potrà precludere la qualità del prodotto offerto o mettere in discussione l’immagine dell’azienda presso i clienti.

Come dotarsi di un contingency plan

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