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Perché bisogna pianificare il fabbisogno di energia

Perché bisogna pianificare il fabbisogno di energia

Autore: redazione

Se dovesse capitarvi di rimanere completamente senza energia elettrica, sareste in grado di mandare avanti la vostra attività e soddisfare le richieste dei vostri clienti o le necessità della vostra catena produttiva?

Quanto sarebbero ingenti le perdite dovute a un imprevisto come questo?

Per un’azienda, non avere più a disposizione la corrente elettrica all’improvviso può costare molto. In alcuni casi, come vedremo, l’impatto di questo inconveniente può raggiungere dimensioni tali da provocare conseguenze quasi catastrofiche.

Ciò che viene spesso sottovalutato, è che questo tipo di evenienza è tutt’altro che rara, specialmente in questo periodo di crisi e incertezza che caratterizza lo scenario energetico mondiale.

Ciò che accomuna queste situazioni è che, nella maggior parte dei casi, la mancanza di energia può essere provocata da molti fattori, da un incidente improvviso o da un’evenienza al di fuori del controllo immediato della compagnia colpita, che si trova così a dover gestire le proprie necessità (qualsiasi esse siano) in uno stato di emergenza e senza gli strumenti necessari.

Quali sono i rischi per le aziende?

Ogni settore industriale ha le sue particolarità e degli specifici fattori di rischio su cui i manager devono concentrare l’attenzione. Ciò che li accomuna tutti, però, è che ciascun settore ha un business complesso e una filiera diretta o indiretta da portare avanti, oltre a una serie di costi fissi da sostenere anche quando la produzione si ferma.

Sottrarsi a questa logica comporta per tutti grosse perdite economiche e di immagine che diventano molto difficili da recuperare (soprattutto quando i clienti, non potendo aspettare a lungo la risoluzione del problema, si rivolgono a un competitor e vengono persi per sempre).

Ciò che in questi casi condanna le aziende, è un atteggiamento eccessivamente indulgente e fatalista nei confronti dell’analisi dei rischi.

Si pensa sempre che gli incidenti non succederanno, o che capiteranno ad altri. Quando invece ci troviamo a doverli affrontare, non sappiamo che cosa fare e ci pentiamo per non esserci preparati con un piano dettagliato di recovery. Che sia dovuta a un malfunzionamento della linea elettrica o a un guasto tecnico interno, in ogni caso, l’interruzione forzata delle attività ha sempre un grosso impatto economico sull’azienda colpita.

Una ricerca condotta nel Regno Unito da Oneserve, già nel 2017, indicava che incidenti di questo tipo costano alle aziende manifatturiere circa 180 miliardi di sterline ogni anno e fanno perdere a ogni compagnia una media del 3% del totale dei giorni lavorativi annuali.

Facciamo qualche esempio

Non preoccuparsene per tempo e correre i rischi è semplicemente una scommessa che non vale la pena fare. Ogni settore industriale ha i propri specifici fattori di rischio su cui ci si deve tutelare. Gli esempi che possiamo fare sono tanti.

Nell’edilizia, i blackout causati dalle intemperie o dalle insufficienze delle tecnologie impiegate nelle reti distributive possono causare lunghi periodi di fermo, che aumentano sensibilmente i costi per l’impresa incaricata e ne mettono in discussione l’affidabilità.

Organizzare in anticipo il proprio fabbisogno energetico, anche per evitare semplici cadute di tensione, è fondamentale per garantire uno svolgimento ottimale dei lavori, con tutti i vantaggi che questo comporta per l’impresa anche in termini di razionalizzazione dei costi.

Anche per chi organizza fiere ed eventi di grandi dimensioni è indispensabile disporre di strumenti che permettano di assicurare il fabbisogno energetico e garantire che sia sempre erogato l’output di corrente necessario per lo svolgimento della manifestazione.

Spesso, in queste occasioni, è necessario climatizzare aree molto grandi per numerose ore consecutive, un lavoro che richiede una grande quantità di energia e che quindi porta con sé grossi rischi se manca una programmazione adeguata.

Altrettanto spesso, è necessario certificare un livello di rumore minimo anche nel subentro dei generatori di supporto, oppure un impatto sulle emissioni ridotto a zero o quasi.

Pensiamo anche a cosa accadrebbe in un centro logistico: tra l’impossibilità di effettuare spedizioni e il deterioramento delle merci che necessitano di essere conservate a una temperatura ben precisa, i danni economici e d’immagine per una compagnia che dovesse rimanere senza corrente anche solo per qualche ora sarebbero incalcolabili.

I vantaggi di avere un contingency plan

Come abbiamo visto, i rischi sono molti.

Fortunatamente, ogni compagnia può disporre di uno strumento per tutelarsi: quello che viene definito in gergo “contingency plan“, ossia un piano d’azione che preveda contromisure pronte e adatte a gestire ogni imprevisto che dovesse verificarsi.

Naturalmente, non esiste una formula unica e valida per tutti: ogni compagnia deve dotarsi di un piano ben studiato, costruito intorno alle proprie specifiche esigenze. L’obiettivo è la continuità del fabbisogno, la consapevolezza che, al verificarsi di qualsiasi impedimento, non verrebbe meno lo svolgimento della propria attività ai massimi livelli di efficienza e al netto di ogni possibile incidente.

I vantaggi di entrare in una logica pianificata sono innumerevoli.

Da un lato, la sicurezza della continuità della produzione o del servizio offerto rappresenta un fattore di tranquillità non da poco per l’azienda interessata, che potrà evitare così i momenti di crisi e risparmiarsi perdite economiche altrimenti fisiologiche.

Dall’altro, qualunque sia l’attività, questa sicurezza rappresenta sempre più un selling point fondamentale per tutti i clienti che hanno bisogno di sapere con certezza che il loro investimento sarà tutelato e che otterrà sempre il risultato sperato anche per la nostra organizzazione.

Avere un contingency plan solido, inoltre, è un requisito indispensabile per ottenere le certificazioni ISO: un’attestazione di qualità che permette all’azienda di elevarsi rispetto alla concorrenza e diventare un punto di riferimento per il mercato.

Gli incidenti capitano a tutti. Non pensare a un modo per tutelarsi prima che succeda, oltre a essere poco lungimirante, potrebbe rivelarsi fatale.

Perché bisogna pianificare il fabbisogno di energia

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