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The Future of Events - Andrea Castoldi
Autore: redazione Progetto Energia Efficiente

Gli eventi nell’era post-Covid si preparano a una ripartenza in grande stile, con un occhio alla sostenibilità ambientale ma anche e soprattutto economica. A causa delle limitazioni imposte dal nuovo decreto agli organizzatori, con un pubblico dimezzato e la necessità di assumere più personale per monitorare e garantire la sicurezza dei partecipanti, i costi di piccoli e grandi eventi saranno inevitabilmente più alti.

Quanto ci costa la sicurezza?

Ne abbiamo parlato a The Future of Events, il ciclo di webinar dedicato alla ripartenza dell’event industry (clicca qui per iscriverti al prossimo webinar!), con Andrea Castoldi, responsabile salute e sicurezza del gruppo PLS.

Prima della pandemia il mio gruppo si focalizzava sulla parte safety and security degli eventi – racconta Andrea Castoldi -. Analizzavamo la tutela dei lavoratori e quella degli ospiti dell’evento, preoccupandoci di aspetti quali l’assistenza sanitaria, le norme antincendio o il piano di emergenza. Pensiamo anche solo ai rischi che corre il personale nelle fasi di allestimento e disallestimento di grandi palchi. Il nostro compito era valutare tutta la documentazione lato cantieristica, nominando un coordinatore della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione, e creando un documento regolatore chiamato PSC. Durante l’evento stesso, invece, vigeva il DUVRI, ovvero il Documento Unico di Valutazione Rischi Interferenze. Questo genere di documenti sono pensati per tutelare la salute del lavoratore, ma soprattutto la salute della company che organizza l’evento, motivo per cui sono sempre a cura del committente dell’evento”.

Dal punto di vista della security – prosegue Andrea – il nostro compito principale consisteva nel creare un piano di emergenza, fondamentale soprattutto quando si trattava di eventi pubblici, che in quanto tali prevedono una commissione di vigilanza e un piano di emergenza che analizzi le principali vie di fuga, la regolamentazione dei flussi, un calcolo dell’affollamento massimo, il posizionamento dei presidi di emergenza (come ambulanze e postazioni First Aid) e delle barriere antintrusione”.

Cosa cambia oggi, nell’era post-Covid?
Oltre a dover ragionare sull’aspetto safety e security, oggi chi organizza eventi non può ignorare il fattore health. Quello che dobbiamo creare, anche grazie a questo ciclo di eventi, è un protocollo condiviso che regolamenti diversi aspetti, in primis l’accesso ai luoghi dell’evento. Prevedere sempre un pre-accredito on-line sarebbe molto utile al fine di evitare code, ma anche per effettuare un primo tracciamento dei partecipanti che si rivelerebbe assai utile in caso di comparsa di eventuali focolai, perché agevolerebbe l’indagine epidemiologica a cura dell’autorità sanitaria.
Andranno stabiliti percorsi ben delineati di in/out, per evitare che i flussi si incrocino e introdotte modalità di pre-pagamento dei biglietti per limitare le code alle casse. Gli utenti dovranno inoltre essere adeguatamente informati sulle misure di protezione e prevenzione attuate (e l’ideale sarebbe fornire queste informazioni sia in italiano che in inglese)”.

The Future of Events

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Una volta garantito un accesso veloce e sicuro, bisognerà pensare a ciò che accade all’interno delle strutture: “Andrà garantito un adeguato distanziamento, curando la disposizione delle sedute, calcolando il massimo dell’affollamento e comunicando ai fruitori il corretto comportamento da tenere in materia di sicurezza – continua Castoldi -. Andranno implementati i servizi di pulizia e igienizzazione per i servizi igienici e i punti di contatto come corrimano, maniglie e transenne. Andranno scelti con cura i prodotti chimici utilizzati e raccolte le relative schede tecniche. Andrà predisposto insomma un piano di pulizia ben delineato, pronto da fornire in caso di ispezione. Attenzione infine agli impianti di condizionamento: bisognerà poter dimostrare la loro effettiva manutenzione (che andrà fatta con una maggiore frequenza, soprattutto per quanto riguarda la pulizia dei filtri)”.

Fondamentale anche la sicurezza dei lavoratori: “Durante allestimenti e disallestimenti l’ideale sarebbe prediligere l’utilizzo della stessa squadra, al fine di limitare i contatti all’interno dell’azienda. Creando delle ‘bolle Covid-free’ fra i lavoratori si limitano eventuali focolari in fase di cantiere. La predisposizione dell’autodichiarazione sul buono stato di salute dei lavoratori (al momento e nei 14 giorni precedenti) è, a livello normativo, ancora in vigore, e quindi richiesta.
I lavoratori dovranno essere dotati di dispositivi di protezione individuale e informati sul loro corretto utilizzo. In più avranno bisogno di dispositivi di distanziamento sociale, come i plexiglass che tutelano i responsabili delle casse del front office”.

Tra gli attori dell’event industry da considerare nei nuovi protocolli non possono mancare i fornitori: “Andrà garantita una corretta informazione a tutti i fornitori coinvolti e, anche qui, andrà predisposta un’autodichiarazione sul buono stato di salute al momento e nelle due settimane precedenti. Infine – conclude Castoldi – andrà organizzato il corretto controllo interno da parte degli steward, che dovranno sensibilizzare il pubblico sul corretto comportamento da mantenere, garantendo il distanziamento sociale e il continuo utilizzo delle mascherine”.

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